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Produzione e sostenibilità

Foto di dengmo da Pixabay

Produzione e sostenibilità

Poiesis dicevano i greci per indicare la produzione, Platone nel Simposio scrive: “Ogni atto per cui qualcosa passa dal non essere all’essere è poiesis, cosicchè le varie operazioni dipendenti da tutte le tecniche sono poiesis e i loro tecnici poieitai.“. La produzione da Platone in avanti è tecnica, la tecnica è un artificio che guarda alla natura non come ad un organismo che ha in sé il principio del proprio dispiegamento ma come a un materiale da disporre secondo gli schemi della produzione. Questo elemento di non naturalità della tecnica è antico quanto l’invenzione della ruota che a differenza del martello che imita il pugno, non fa riferimento ad alcun organo naturale del corpo. Il congedarsi dalla natura ha permesso lo straordinario progresso tecnico che viviamo noi oggi e ha incanalato il progresso nella direzione della macchina, che assolve con i propri mezzi i suoi scopi con un tasso sempre crescente di efficienza e indipendenza dall’uomo. Se osserviamo la monotonia di distese di cereali solcate da mietitrici solitarie e irrorate da antiparassitari erogati in volo, abbiamo un esempio elementare ma indicativo di come la tecnica anche quando opera per la natura, denaturalizza l’ambiente poiché crea un paesaggio spaesante e dannoso. La produzione tecnica è stata fino ad oggi concepita come mezzo per realizzare uno scopo. Per 50 anni la produzione agricola e industriale la abbiamo associata all’immagine della grande distesa di semina dove produrre e realizzare profitto erano l’unico scopo. Oggi si può notare come il concetto di sostenibilità ambientale ed economica sia entrato a far parte dei valori che guidano alcune realtà aziendali e scelte dei consumatori. Noi stessi quando agiamo in veste di consumatori riteniamo spaesante un’immagine di produzione industriale anni ‘70 e prediligiamo acquistare un prodotto realizzato o coltivato attraverso tecniche ecosostenibili. Questo significa che la realtà in cui viviamo inizia a essere interpretata da noi attraverso il concetto di sostenibilità, che non deve rimanere uno slogan ma riflettersi nelle tecniche di produzione industriale e agricola. Ovviamente la transizione da un metodo di produzione ad un altro non avviene istantaneamente ma occorrono anni affinchè questo accada. È tuttavia indubbio che qualcosa si stia muovendo. Il concetto di valore fino ad oggi associato al profitto e alla grande quantità viene inficiato sia dalla salvaguardia dell’ambiente sia dalle scelte del consumatore. Se la produzione per molto tempo è stata guidata dal profitto come valore e scopo, oggi sembra che la sostenibilità ambientale ed economica accompagnino quest’ultimo. Questo perchè continuare a perseguire il modello di produzione guidato solamente dal profitto significa non rapportarsi con tutti i problemi che la contemporaneità ci sta mettendo di fronte: flussi migratori dovuti alla scarsità delle risorse, innalzamento delle temperature antropogenico, scarsità di acqua, disuguaglianze reddituali sempre in aumento. Il concetto di sostenibilità sia ambientale che economica si sta facendo spazio all’interno della società perché ci si è resi conto che la Terra è una sola e non possiamo vivere come se avessimo a disposizione sessantasei pianeti in termini di risorse. Da questa presa di coscienza sorge il modello di sostenibilità economica e ambientale che tiene in considerazione non solo il progresso economico ma anche l’inclusione, ovvero lasciare fuori dal modello meno persone possibile e la salvaguardia dell’ambiente nel quale viviamo.

 

Edited by Saverio Barbagli

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