Frutta e Verdura Italiane; la speranza di un futuro O residui
Legambiente ha pubblicato il dossier Stop Pesticidi, con una ricerca su quasi 10.000 campioni raccolti per il controllo ufficiale dei residui di prodotti fitosanitari negli alimenti, e, nonostante abbia rilevato che solo l’1,3% della frutta e verdura in vendita in Italia sia fuorilegge a causa dei pesticidi, ha evidenziato anche che il 34% di campioni regolari presentano uno o più residui di pesticidi. Una percentuale elevata che si differenza tra monoresiduo e multiresiduo, quest’ultimo più frequente con un 18% rispetto al 15% dei campioni con un solo residuo.
Si parla di multiresiduo quando si attesta una compresenza di più pesticidi nel medesimo campione, tale condizione pur non essendo irregolare secondo normativa, è molto pericolosa in quanto le interazioni di più principi attivi possano provocare effetti additivi o addirittura sinergici a scapito dell’organismo umano.
Un’evidenza preoccupante se pensiamo che presentano multiresidui circa il 40% della frutta e il 15% della verdura.
La tendenza all’utilizzo di pesticidi e fitofarmaci ha pesanti ricadute sia sulla salute dei consumatori che sull’ambiente, in particolare sull’inquinamento di acque e suolo, ma anche sulla reputazione vantata dal nostro made in Italy agroalimentare italiano: uno studio Ispra, infatti, rivela che nell’impiego di insetticidi soltanto lo 0,1 per cento dei principi attivi usati nei campi raggiungono l’obiettivo per cui sono stati usati, il resto è destinato a raggiungere le acque superficiali e le falde: gli agricoltori pagano quindi prezzi altissimi semplicemente per inquinare l’ambiente in cui lavorano e ciò che mangiamo. Per fortuna sembra che però qualcosa stia cambiando, lo scorso Febbraio è passata alla Camera la mozione che prevede meno pesticidi in agricoltura e punta alla tutela del consumatore e alla sicurezza alimentare.
Una vittoria soprattutto per FederBio, tra i promotori della mozione che ha come obiettivi la difesa del Made in Italy, la tutela dell’ambiente e la salute. Inoltre in circa 70 amministrazioni comunali, per proteggere la salute dei propri cittadini e dell’ambiente, coltivando prodotti biologici di qualità, hanno scelto di non utilizzare pesticidi nei loro comuni. Se a questo aggiungiamo la ricerca e sperimentazione che vede affacciarsi sul mercato nuovi prodotti organici e naturali con importanti proprietà atte a stimolare lo sviluppo delle piante, favorendone la radicazione, con un notevole miglioramento delle proprietà chimico-fisiche e microbiologiche del suolo. Una concorrenza tutta naturale che speriamo porti ad un futuro residui 0 per una maggior sicurezza che quello che arriva nelle nostre tavole non finisca per avvelenarci irrimediabilmente.
Edited by Martina Andreoni